L’emergenza coronavirus ha inevitabilmente ridotto i nostri rapporti interpersonali, già fortemente indeboliti dall’uso spasmodico di internet e dei Social come strumento principale di comunicazione. La diffusione del COVID19 nello stivale infatti ha generato la necessità di ricorrere a procedure di emergenza che mettono a repentaglio la stragrande maggioranza delle nostre relazioni. In quest’ottica, la comunicazione politica ne esce fortemente limitata da tutta una serie di azioni che, in passato, venivano considerate alla base di qualsiasi campagna elettorale; basti pensare agli interventi pubblici, agli eventi di incontro con gli elettori ecc.. Date queste premesse, possiamo interrogarci in maniera autonoma e chiederci se: “in una campagna elettorale è possibile sopperire al legame emozionale e simbolico che il contatto fisico genera tra candidato e sostenitore?”
In questa situazione possono venire in nostro aiuto proprio tutta quella serie di strumenti che, in un certo senso, hanno contribuito a “limitare” i rapporti tra le persone: i social media.
Nonostante abbiano contribuito alla riduzione dei rapporti strettamente fisici, infatti, i social non hanno distrutto i rapporti interpersonali ma li hanno trasportati in una nuova dimensione relazionale. Durante l’emergenza sanitaria tuttora in corso quindi, i network sociali possono essere sfruttati come un canale di aggregazione differente, ma non per questo meno efficace o privo di possibilità di interazione.
Vi sono addirittura diversi strumenti attraverso i quali i social possono essere un punto di riferimento ancora più solido, nell’ottica di una campagna elettorale segnata dalla crescente paura e incertezza nei confronti dei contatti umani. Ad esempio:
- InstaStories. Sono lo strumento di gran lunga più diffuso e apprezzato dai più giovani e non. Permettono non solo una comunicazione di tipo unidirezionale, ma garantiscono anche la possibilità di ricevere dei feedback immediati da parte del proprio elettorato attraverso sondaggi, domande e quiz.
- VideoParty. Può essere considerato come un’alternativa alle riunioni fisiche dei sostenitori, garantendo la possibilità di sviluppare ampi dibattiti sui temi caldi senza esporsi a situazioni potenzialmente a rischio per la salute pubblica, come potrebbero appunto essere le riunioni di ampi gruppi di persone in luoghi chiusi.
- Podcast. Costituisce di sicuro lo strumento con maggiori possibilità di crescita, dato il numero sempre più grande di persone che si affacciano a questo innovativo mezzo di comunicazione. Con un podcast, si può trasmettere un messaggio al maggior numero di persone possibile e può essere ascoltato in momenti diversi. Inoltre, considerata la sua natura spesso informale può suscitare interesse in un’ampia gamma di individui. Il Podcast si presenta quindi come un fortissimo strumento di comunicazione che sembra, per molti aspetti, in grado di sostituire temporaneamente il classico comizio.
- Telegram. La famosa app di messaggistica grazie alla sua incredibile capacità di modding potrebbe rappresentare un potentissimo strumento di comunicazione, sia a livello unidirezionale che bidirezionale. I canali telegram, infatti, consentono una comunicazione immediata ma senza possibilità di risposta, mentre i bot, grazie alle loro svariate funzioni, garantiscono delle possibilità di interazione senza precedenti per un’app di messaggistica (sondaggi, calendari condivisi, votazioni etc..).
In poche parole l’uomo è un animale sociale per natura e non può fare a meno dei contatti con le altre persone, neanche in un momento storico simile. Se prendiamo quindi la convivenza sociale come un qualcosa di innato nell’uomo, il potere di aggregazione (più o meno nascosto) dei social si presenta, oggi più che mai, come un’alternativa irrinunciabile all’espressione della nostra socialità tramite contatti fisici.
Insomma, un modo diverso per esprimere la nostra umanità.
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