Riassunto
Abbiamo analizzato le elezioni regionali appena trascorse, testando il nostro modello predittivo. Cosa ne abbiamo dedotto?
Partiamo dai fatti: domenica e lunedì si è votato, l’ondata di freddo glaciale che ha investito Roma nella settimana precedente si è placata, il film più visto al cinema è stato Il Gladiatore II di Ridley Scott, con oltre mezzo milione di spettatori e quattro milioni di € di incasso. Ma soprattutto, Emilia-Romagna e Umbria hanno eletto due nuovi Presidenti di Regione. Le elezioni regionali appena trascorse ci hanno regalato sorprese: se la vittoria di Michele De Pascale era ampiamente pronosticata, la partita in Umbria appariva molto più in bilico, con la (presto ex) Sindaca di Assisi Stefania Proietti che ha consolidato e accresciuto il proprio consenso nelle ultime due settimane di campagna elettorale.
Più che su Presidenti eletti e non, noi vogliamo soffermarci sugli andamenti delle liste e, di conseguenza, sui Consiglieri. Qualche mese fa abbiamo redatto una Guida pratica per candidati Consiglieri. Conteneva un’analisi delle regole del gioco, delle strategie e delle tattiche di campagna (qualora fossi ancora interessato, le puoi trovare tutte qui).
All’interno della stessa guida, abbiamo presentato ORA Electa, un modello di stima probabilistica delle possibilità di elezione a Consigliere in funzione delle preferenze ogni 100 elettori di lista ottenute. Siamo qui per testarlo, riportando le principali metriche. Abbiamo scelto di analizzare solo le liste circoscrizionali che hanno avuto accesso almeno a un seggio, escludendo tutte le liste che non hanno sbloccato seggi.
Ora, partiamo!
Come è andata in Emilia-Romagna?
In Emilia-Romagna si assegnavano complessivamente 48 seggi su 50 (uno è di diritto per il Presidente eletto e uno per il secondo candidato presidente più votato). Nella nostra Guida avevano individuato una soglia critica di probabilità per l’elezione di circa 7 preferenze ogni 100 elettori. Su 48 Consiglieri eletti, solamente 3 non hanno superato questa soglia, attestandosi poco sotto. Il 94% dei Consiglieri eletti hanno ottenuto almeno 6,9 preferenze ogni 100 elettori, confermandosi condizione necessaria per l’elezione.
Per alcuni candidati non è stata però anche una condizione sufficiente. Infatti, 6 candidati su 188 hanno ricevuto un numero di preferenze significativamente superiore alla media dei non eletti, attestandosi mediamente attorno alle 13 ogni 100 elettori.
La mediana delle preferenze per i candidati è stata di 4 ogni 100 elettori, e c’è stata un’area di sovrapposizione tra l’elezione o meno tra le 7 e le 12 preferenze ogni 100 elettori.
Questa è stata l’area critica, in cui l’essere eletti o meno dipendeva da poche preferenze di differenza.
Infine, alcune considerazioni di ordine generale. La bassa affluenza ha fortemente determinato anche la soglia di preferenze per essere eletti. Infatti, sebbene si rilevi una diminuzione in senso assoluto delle preferenze espresse, non può dirsi lo stesso per le preferenze ogni 100 elettori. Questo è determinato da molti fattori, ma incrocia un trend generale – corroborato anche da sondaggi preliminari – che constatiamo a ogni tornata elettorale con il meccanismo a preferenze: una delle ragioni principali per cui l’elettorato si reca ai seggi in questi contesti è per votare il singolo candidato/candidata, assottigliando così la fascia del cosiddetto elettorato d’opinione.
Alcuni elementi interessanti
Ci siamo divertiti ad analizzare le ragioni per cui le varie liste sono state ammesse alla ripartizione dei seggi, tramite il noto meccanismo dei resti. Ti riportiamo un solo caso: la lista “Civici, con De Pascale Presidente”. A livello regionale la lista ha preso il 3,84% (57.400 voti), sbloccando due seggi. Il secondo seggio (Modena) è stato uno degli ultimi assegnati, ed è stato sbloccato anche grazie al notevole risultato della lista nella circoscrizione di Ravenna (il 5,9%, 7607 voti), terra del Presidente. Infatti, a Modena, sebbene la lista abbia preso meno in termini percentuali (il 4,18%) ha avuto più voti residuati (appunto, i cosiddetti resti), circa 10000.
Merita una citazione il candidato corrispondente al quadrato che si posizione oltre l’indicazione delle 50 preferenze ogni 100 elettori di lista. Si tratta di Pietro Vignali, ex sindaco di Parma e candidato nella medesima circoscrizione per Forza Italia. Nello specifico, il candidato ha ottenuto 57,1 preferenze ogni 100 elettori di lista. Un risultato straordinario, sottolineato anche dal Ministro degli Esteri e Segretario di Forza Italia Antonio Tajani, che in una recente intervista alla Gazzetta di Parma ha dichiarato di volerlo coinvolgere con un incarico nel partito nazionale.
Come è andata in Umbria?
Discorso differente in Umbria, dove i seggi da assegnare per il rinnovo del Consiglio regionale erano 19 (uno è riservato alla candidata Presidente non eletta, Donatella Tesei), in un’unica circoscrizione regionale. I seggi andati al centrosinistra sono stati 12, mentre 8 sono stati quelli riservati al centrodestra. All’interno della nostra guida avevamo riportato una curva d’elezione molto verticale attorno alle 5 preferenze ogni 100 elettori, con una probabilità del 90% a circa 6,17 preferenze ogni 100 elettori di una determinata lista.
Anche in questo caso si è dimostrato un buon predittore, con circa il 75% dei Consiglieri eletti che hanno raggiunto almeno quella soglia. Tutti i 5 Consiglieri che sono rimasti sotto alle 6,17 preferenze sono stati eletti nelle liste del PD, beneficiando di un ottimo risultato complessivo e di una frammentazione delle forze alleate in coalizione, che complessivamente hanno ottenuto solamente 3 seggi (uno per M5S, uno per AVS e uno per la lista “Umbria domani”).
In questo caso, i candidati non eletti con un alto numero di preferenze relative sono stati solo due: Federico Santi di Alleanza Verdi e Sinistra (1.514 preferenze, 11 per 100 voti) e Roberto Morroni di Forza Italia (3.050 preferenze, 9,8 per 100 voti).
La mediana delle preferenze per i candidati è stata di 2,5 ogni 100 elettori. Anche in questo caso, l’area di sovrapposizione tra l’elezione o meno è abbastanza ampia, ed è determinata parzialmente dal fattore richiamato in precedenza: i candidati del PD eletti tra la quinta e la nona posizione.
Alcuni elementi interessanti
In Umbria, vista la circoscrizione unica, l’assegnazione dei seggi alle liste è stata più lineare e meno condizionata dal particolare risultato in un territorio. Ha però contribuito fortemente al buon risultato di Forza Italia il bottino elettorale di Andrea Romizi, sindaco di Perugia del 2014 al 2024, forte di 10.345 preferenze (oltre 33 preferenze ogni 100 elettori). Prima dell’ufficialità della ricandidatura di Donatella Tesei, il suo nome è stato fortemente sostenuto al tavolo di coalizione da Forza Italia. Dopo questa affermazione, oltre al compito di Consigliere regionale, lo attende un altro ruolo: membro della segreteria nazionale di Forza Italia.
Un breve inciso finale sulla Liguria
Il 27 e 28 ottobre ci sono state anche le elezioni in Liguria. Il Sindaco di Genova Marco Bucci ha vinto di 8500 voti sull’ex Ministro Andrea Orlando. I seggi assegnati alla coalizione di centrodestra sono stati 17 (più uno per il Presidente eletto) mentre al centrosinistra sono andati 13 seggi.
Concentriamoci telegraficamente sulla circoscrizione di Genova. Nella nostra Guida avevano individuato una soglia critica di probabilità per l’elezione di circa 6,5 preferenze ogni 100 elettori. L’80% circa degli eletti (11 su 14) hanno superato quella soglia, mentre gli altri 3 si sono avvicinati molto, arrivando intorno alle 6 preferenze ogni 100 elettori. Due di questi, Federico Bogliolo e Jessica Nicolini, sono della medesima lista: “BUCCI PRESIDENTE VINCE LIGURIA”. Complessivamente, 18 candidati hanno ottenuto più di questo punto di taglio individuato, confermandosi un predittore che rappresenta indicativamente una condizione necessaria ma non sufficiente all’elezione.
La lista che è stata meno trascinata dalle preferenze è stata la seconda lista civica a sostegno di Marco Bucci, “ORGOGLIO LIGURIA BUCCI PRESIDENTE”. I candidati di quest’ultima hanno infatti mediamente ottenuto 1,65 preferenze ogni 100 voti. Dall’altra parte dello spettro troviamo “ALLEANZA VERDI E SINISTRA – LISTA SANSA – POSSIBILE – EUROPA VERDE – SINISTRA ITALIANA”, nella quale mediamente sono state espresse 4,2 preferenze ogni 100 voti. Questo risultato è però condizionato dal trascinamento dei due candidati più forti: la Consigliera regionale uscente Selena Candia e l’ex candidato Presidente Ferruccio Sansa, rispettivamente con 20,3 e 18,3 preferenze ogni 100 elettori di lista.
Alcune bold prediction
Nel 2025 succederanno alcuni accadimenti; quale dei seguenti è vero?
- Dopo una cavalcata inarrestabile, la Roma di Ranieri perde la semifinale di Europa League ai rigori contro il Fenerbahçe. Gol decisivo di Džeko. Vincerà la finale contro la Lazio. I romanisti tornano a celebrare Mourinho. Come per il Galatasaray Fatih Terim, anche i tifosi del Fener avranno il loro Imperatore.
- Dopo aver nominato Elon Musk al DOGE e Linda McMahon all’istruzione, Donald Trump ha trovato l’uomo giusto per una serie di Dipartimenti chiave: Dana White alla sicurezza interna, Jake Paul alla giustizia e infine il coup de théâtre: Snoop Dogg all’agricoltura.
- Si vota per le regionali in Toscana, Campania, Marche, Puglia, Valle d’Aosta e Veneto. Noi lavoreremo delle nuove Guide pratiche per aspiranti consiglieri. Aggiorneremo il modello. Penseremo nuove creatività di campagna. Ci divertiremo.